Quali sono le normative relative agli impianti eolici, cosa bisogna sapere per muoversi nel settore senza brutte sorprese? Per prima cosa è bene fare delle importanti distinzioni: per microeolico si intendono gli impianti di generazione elettrica mediante sfruttamento del vento, per una potenza non superiore ai 3 kW. Si tratta di torri di altezza media di 10 m, con un rotore non superiore a 6 metri di diametro. Sono facilmente inseribili in qualsiasi contesto extraurbano, sia agricolo, che industriale. Questi impianti in genere non hanno un rilevante impatto ambientale, né sul fronte dell’impatto visivo, né in termini di interferenza con i vari componenti ambientali.
Con la definizione di minieolico ci si riferisce convenzionalmente a tutti gli impianti di generazione elettrica attraverso la forza del vento, con una potenza compresa tra 3 kW ai 60 kW. Va detto che significativi aspetti tecnici sono regolati anche a livello regionale, quindi in base al territorio ci possono essere differenze anche significative, pertanto sarà sempre bene informarsi localmente.
In genere se si parla di minieolico, si ha a che fare con torri di altezza non superiore ai 30 metri, con un rotore che non supera i 10 metri di diametro. Questa soluzione può essere usata per alimentare impianti di irrigazione, per soddisfare le esigenze di piccoli hotel, agriturismi, campeggi o imprese agricole.
L’installazione delle miniturbine viene effettuata nelle vicinanze dell’utenza da servire, generalmente sempre in un territorio già infrastrutturato e comunque modificato dalla presenza umana, quindi con trascurabili impatti su flora, fauna e paesaggio.
Le altezze contenute degli aerogeneratori del minieolico non richiedono per forza di cose nuove cabine di trasformazione né elettrodotti per la connessione alla rete. Gli impatti ambientali più significativi sono dovuti in genere all’impatto acustico e alla proiezione di ombre.
Normative e linee guida di inserimento del micro e minieolico nel territorio
Ogni regione, con le sue delibere e successive integrazioni alle normative, stabilisce criteri per l’individuazione delle aree in cui collocare gli impianti eolici: in particolare gli impianti mini eolici di potenza massima fino a 60 kW, vengono localizzati nelle pertinenze di impianti industriali, produttivi ed agricoli, in regime di autoproduzione, questi sono assoggettati ad una Autorizzazione di installazione, che viene rilasciata dall’ufficio comunale di competenza.
L’impianto dovrà essere costituito da un solo aerogeneratore e avere una distanza minima dalle abitazioni in genere fissata ad un minimo di 4 volte l’altezza della torre. L’allacciamento alla rete elettrica potrà avvenire solo in bassa tensione e mediante un cavo interrato.
Importante sarà anche prestare attenzione alla distanza dai confini della proprietà facendo sempre riferimento alle indicazioni tecniche regionali.
Gli impianti di micro e mini generazione eolica che rispettano le norme nazionali e regionali sono considerati come impianti non industriali e quindi sono esentati dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Gli impianti inferiori a 20 kW, definiti come non industriali, sono esonerati anche dal presentare denuncia di officina di produzione di energia elettrica.