E’ uno di quei settori in cui l’Italia è arrivata con un po’ di ritardo, soprattutto rispetto a Germania e Spagna, ma negli ultimi anni hanno preso piede le centrali a biomasse. Il merito è anche degli incentivi che sono stati applicati dal governo. Nonostante un forte scetticismo iniziale questi impianti hanno potuto affermarsi, andando così a sostenere il mondo delle fonti energetiche rinnovabili. Abbiamo già avuto modo di parlare delle biomasse, ma in questo approfondimento ci concentreremo sulle centrali a biomasse per conoscerne caratteristiche e particolarità.
Cosa sono le centrali a biomasse?
Parliamo di centrali termiche o elettriche che sfruttano energia rinnovabile che proviene dalle biomasse. Quindi utilizzano materie organiche che si ricavano da residui provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura, senza dimenticare le parti biodegradabili dei rifiuti. Si parla principalmente di legname che si ottiene dalla potatura di campi e boschi, ma anche di noccioli e scarti agroindustriali. In una centrale a biomassa il combustibile organico è necessario nel processo di bruciatura per produrre calore e riscaldare un fluido di lavoro usato come vettore di energia termica. In alternativa attraverso un cambio di strato produrrà energia meccanica e azionerà un generatore elettrico.
Quali sono i vantaggi di questa tipologia di centrale
Ci sono dei benefici che sono tipici di questa struttura ed è importante conoscerli per capire al meglio il suo funzionamento.
- La regolazione è a piacimento poiché l’energia da biomasse garantisce un’erogazione continua e potrà essere interrotta quando necessario;
- E’ facile rintracciare e sfruttare risorse reperibili nel territorio;
- Vi è la possibilità di stoccare l’energia, anche attraverso il semplice accumulo del combustibile, così come accade nel caso dei combustibili fossili;
- E’ considerata energia rinnovabile programmabile perché può essere sospesa o riattivata;
- La riduzione dei costi cammina di pari passo con la semplicità tecnologica. Le centrali a biomasse non hanno bisogno di strumenti sofisticati;
- E’ ideale per utilizzare materiali di scarto, così da evitare di occuparsi dello smaltimento di molti rifiuti;
- Un investimento ridotto per la messa in opera degli impianti.
E gli svantaggi delle centrali a biomasse?
Continuano ad esserci quesiti rispetto alla biomassa derivante dalla legna, che ha portato alla formazione di due distinte correnti di pensiero. Da un lato ci sono i sostenitori delle biomasse e delle centrali, considerate come un settore fondamentale sotto diversi aspetti. Prima di tutto perché attraverso la nuova tipologia dei macchinari si controllano le emissioni, in particolare della CO2 che è pari a zero. Dall’altro lato invece troviamo gli oppositori secondo i quali nel processo di combustione si considerano ancora le emissioni di sostanze nocive.
Vi è un aspetto negativo oggettivo però che dobbiamo considerare: l’umidità. A causa del suo alto livello è necessario effettuare dei trattamenti preliminari che possono incidere in termini di costi e tempistica.